Conosci le differenze tra i tipi di ceramica?
La ceramica è un materiale molto diffuso, utilizzato da secoli per creare piatti e bicchieri fino poi ad espandersi anche nell’arredamento con le rinomate maioliche.
L’Italia è maestra di alto artigianato nel mondo, e anche per quanto riguarda la ceramica ci sono dei centri produttivi che garantiscono elevatissimi standard di qualità portandosi dietro storia e tradizioni secolari.
Per le mie candele ho scelto la Ceramica di Montelupo, un luogo vicino Firenze dove si lavorano terra ed acqua dal 1200 e da cui si sono rifornite le più importanti famiglie fiorentine sin dal 1400, quando ha avuto il suo primo momento di grande espansione. Pensate che reperti di Ceramiche di Montelupo sono state ritrovate sino a Cuba e in Virginia.
Andiamo adesso a conoscere i luoghi e le scuole dei mastri ceramisti più belli d’Italia.
Ceramica di Caltagirone
Chi si segue da un po’ di tempo, sa che la Sicilia è il mio punto debole. Amo tutto di questa terra così generosa e ricca di storia, colori, sapori, tradizioni e anche di ceramiche.
A lei ho dedicato una candela in ceramica che ho chiamato Barocca, in onore dell’opulenza del barocco siciliano.
Caltagirone è un piccolo paese della Sicilia in provincia di Catania, rinomato per la ceramica che si produce dall’anno 827. Il nome Caltagirone deriva addirittura dal termine arabo Qal’at al Ghiran, che letteralmente si traduce in “Rocca dei Vasi”. La città ha subito diverse dominazioni nel corso del tempo, dai greci ai romani, ai bizantini e saraceni, assorbendo tradizioni e metodi dalle varie culture.
Ha subìto tanto dell’influenza araba, si nota sia dalla tecnica che dei disegni dalle linee estremamente rotondeggianti. Un tempo i grandi palazzi nobiliari facevano a gara per avere la pavimentazione con le maioliche di Caltagirone e quelli che si sono ancora conservati, nonostante il tempo, regalano agli occhi un ventaglio di colori, lasciando a bocca aperta chiunque abbia il piacere di poter vedere questo pavimento fatto ad opera d’arte.
Oltre alle maioliche, sono simboliche le Teste di Moro, le Pigne e la Trinacria.
Quando visiterai Caltagirone rimarrai incantata dalla bellissima scalinata seicentesca di Santa Maria del Monte, tutta decorata da maioliche e lunga ben 130 metri: splendida.
Ceramica di Faenza
Come la Ceramica di Montelupo, anche Faenza inizia la sua produzione di ceramica tra il 1200 e il 1300, avendo come momento di massima espansione, quello del Rinascimento.
La produzione riguarda servizi da tè, caffè, piatti, vasi ma anche per i complementi di arredo.
Faenza nel corso del tempo diventa un punto di riferimento del nord Italia per le ceramiche, tanto da influenzare il nome per definire la ceramica. Si dice infatti faïance in lingua francese e faience per quella inglese.
Proprio qui si trova anche il M.I.C., Museo Internazionale della Ceramica, dove si possono trovare articoli importantissimi anche del periodo contemporaneo che include capolavori di maestri della storia dell’arte come Picasso, Matisse, Chagall, Leger, Fontana, Burri e molti altri protagonisti del XX secolo.
Come per Montelupo, zona ricca di buona terra e acqua, anche Faenza deve la qualità delle sue ceramiche agli elementi presenti sul territorio. Vicino scorre infatti il fiume Lamone, da cui veniva prelevata l’argilla che ha permesso la creazione delle prime ceramiche faentine.
I decori tipici della ceramica di Faenza rappresentano tra il Quattrocento e Cinquecento, la forma a occhio di penna di pavone, evolvendosi poi verso le figure femminili, bibliche e mitologiche.
Dobbiamo arrivare alla seconda metà del Cinquecento con la nascita dei Bianchi di Faenza, in cui il colore si sostituisce alla purezza del bianco, che porteranno questo nucleo cittadino a diventare un punto cardine nella lavorazione della ceramica italiana.
Ceramica di Vietri sul Mare
Torniamo di nuovo al sud, in provincia di Salerno, dove si trova Vietri che dal 1997 è stata dichiarata Patrimonio Unesco.
La cittadina affonda le sue radici nel periodo etrusco-romano, ha avuto un percorso storico davvero intenso e la parte di Marina di Vietri è stata per lungo periodo un punto di snodo commerciale.
Anche per questo luogo, le ceramiche hanno avuto il periodo di massima espansione durante il Rinascimento tanto da diventare uno dei beni più commerciati nella Repubblica Marinara di Amalfi.
Attraversando i borghi marinari di questo splendido angolo d’Italia, ci si imbatte in vicoli e strade interamente decorati di ceramica, regalando suggestivi ed emozionanti scorci di colore.
Un altro momento di grande espansione della produzione della ceramica di Vietri, si ha nel periodo delle due guerre mondiali, poiché tanti tedeschi ebrei si rifugiarono nei dintorni, offrendo lavoro in cambio di alloggio.
Le tecniche hanno da questo momento subìto una leggera influenza di quelli che sono i disegni della religione ebraica, conferendone le caratteristiche in un intreccio di splendidi decori e colori.
Il gioco di contrasti dato dai colori del territorio mescolati alla vivacità delle ceramiche usate a decoro, lascia letteralmente senza fiato chiunque abbia il privilegio di visitare questi luoghi che tutto il mondo ci invidia.
Ceramica di Grottaglie
Un altro luogo che ci dona grandi capolavori è la Ceramica di Grottaglie: ci spostiamo in Puglia, precisamente in provincia di Taranto.
Queste ceramiche sono di una bellezza commovente, gli esemplari più belli sono relativi al periodo tra il 1600 e il 1900 con piatti, brocche, vasi da farmacia, zuppiere, mattonelle, piastrelle o i classici e tipici pomoli rappresentati con le sembianze umane.
Molto rappresentative sono anche le ceramiche devozionali relative alle statue votive dedicate alla Vergine e ai Santi, oppure acquasantiere e portaceri.
Esiste in questo luogo un vero e proprio quartiere dedicato alla lavorazione della ceramica, che si chiama “li camenn’re” da “camini” (dal latino caminus). Qui sono ancora presenti le botteghe dove si lavora la ceramica, alcune in vere e proprie grotte.
Conosciuta in tutto il mondo come uno dei maggiori centri di produzione di ceramica pugliese, Grottaglie è inserita nell’elenco delle 28 città della ceramica italiana.
Da visitare assolutamente è la Casa Vestita: la bottega di un noto ceramista di Grottaglie.
Lo splendore di questa bottega è dato dalle perle che contiene al suo interno, custodisce infatti un giardino segreto ottocentesco con anfore, giare e antichi secchi di ferro e alberi di melagrana.
Sotto la casa c’è anche una incredibile chiesa rupestre di epoca medioevale. Questa meraviglia è stata scoperta solo recentemente, la chiesa infatti era stata volutamente nascosta per proteggerla durante il periodo delle persecuzioni cristiane.
L’Italia intera offre luoghi in cui si produce la ceramica, ho avuto premura di indicare quelli principali; quindi perdonatemi se leggendo non avete trovato il vostro luogo del cuore.
Ad oggi sono 28 le città riconosciute come luoghi in cui viene prodotta la ceramica.
Non mi sono dilungata in questo articolo la Ceramica di Montelupo, sia per dare spazio agli altri centri produttivi, sia perché qualora ci sia il desiderio di un approfondimento, ho dedicato una sezione a parte che trovate qui.
Il mio invito come sempre è quello di lasciarvi trasportare dalla magia dell’artigianato, di esplorare questo mondo surreale e bellissimo. Ne verrete incantati e non lo abbandonerete mai più.