Deorum Deis – Il Dio delle due facce
«Esiste così una scienza esoterica, dal momento che esiste una proiezione dell’Universo nel corpo umano, corpo d’esperienza e, per così dire, atlante di tutte le situazioni spaziali cosmiche»
R.A. Schwaller de Lubicz
Conosciuto come Ianus Bifrons “il Dio delle due facce“, Giano Bifronte è una importante figura divina proveniente dal mondo dell’antica Roma pagana. Definito deorum deis: il dio degli dèi tanto è il valore e potere conferitogli.
C’è una leggenda che narra sia stato Romolo ad edificare il primo tempio a lui dedicato.
Lo si trova rappresentato in varie sembianze, sempre doppie: giovane e vecchio, con o senza barba, solstizio di inverno e d’estate, antropologico e psicologico, e con accezione androgina al fine di raffigurare Janus e Jana.
Il 1 di Gennaio è il giorno dedicato alla sua celebrazione, è il dio degli inizi, delle porte, dei passaggi e dell’alternarsi delle stagioni. Ad essere ancora più precisi lo si festeggia il primo mese dopo il Solstizio d’Inverno (21 Dicembre), giorno in cui ci si allontana dalle tenebre e ci si riavvicina alla luce con l’allungarsi delle giornate.
Hic et Nunc – Qui ed Ora
Diverse sono le interpretazioni relative al nome Janus.
Cicerone e Macrobio ne attribuiscono il legame al verbo “ire” cioè “andare“, legandosi al concetto del cosmo che si muove in maniera continua e circolare.
Altre interpretazioni vedono Janus come la trasposizione di Apollo e Diana e quindi alle figure del Sole e della Luna.
E’ una figura antica, avvolta da secoli di fascino e mistero, simbolo di transizione e cambiamento.
Ci racconta con il suo volto, di come lentamente il passato volge al futuro, dove ciò che siamo non è che questo preciso istante, dove l’hic et nunc sono fusi a rappresentare questo singolo battito di ciglia.
La rappresentazione è dunque anche ambivalente: sia di movimento che di immobilità.
Siamo Passato, Presente e Futuro.